Cosimo ed Eleonora erano belli, giovani e, si dice, anche molto innamorati. Lui a diciassette anni era diventato Duca di Firenze e aveva chiesto la mano di Eleonora, figlia del vicerè di Napoli, Don Pedro di Toledo. Intendiamoci. Non erano innamorati, eh! Non si erano simpatici! Non erano amici! Non si erano nemmeno mai visti prima. Cosimo ed Eleonora si incontrano il giorno stesso delle nozze e, caso stranissimo, si guardano, si piacciono e si innamorano.
Ebbero undici bambini! Maria, Francesco, Pietro, Giovanni, Isabella, Garzia, Ferdinando, Lucrezia ed altri ancora. Abitavano in Palazzo della Signora, il castello nel centro di Firenze, che ancora oggi è il Palazzo Pubblico più importante della città, dove sono tutti gli uffici di Firenze. Ad un certo punto, però, ad Eleonora non piacque più la casa di Palazzo della Signoria. Ne voleva una ancora più grande, ma sopratutto con più luce e un pò di verde per far giocare tutti quei bambini all’aria aperta! Cosimo volle accontentarla e le disse di fare esattamente come desiderava. Così, Eleonora, da Luca Pitti, acquistò un grande Palazzo, che ancora porta il nome dei Pitti, i primi proprietari. Insieme al Palazzo comprò tutta la collina retrostante, la collina di Boboli, che trasformò in un grandioso giardino, dove i suoi bambini potevano correre e giocare. Anche il Palazzo fu trasformato secondo le esigenze della nuova famiglia che vi andava ad abitare: stanze grandi e luminose, con finestre enormi che consentivano la vista sul verde.
E oggi? Oggi, questa casa dei Medici l’abbiamo conservata esattamente come era. Entrando in quelli che furono i loro appartamenti possiamo vedere che vivevano in mezzo a tantissimi quadri, statue, tappeti, arazzi, tende pesantissime alle finestre, che dovevano riparare dal freddo e anche da caldo. I quadri appesi alle pareti sono tantissimi, ma tantissimi davvero, talmente tanti che sembra che ad un certo punto non avessero saputo neppure più dove metterli e per questo li hanno appesi ovunque, sul camino, negli angoli, uno dietro all’altro…
Molti di questi sono ritratti. Ritratti. Lo sapete che cosa è un ritratto? Un ritratto è come una fotografia. Chissà quante fotografie avete a casa, nei computer dei vostri genitori o nei loro telefoni vostre, dei vostri amici, dei nonni…Quando non esistevano nè fotografie nè telefoni per farle, i ritratti si facevano con il pennello o anche con lo scalpello, se il ritratto doveva essere una statua di marmo. I ritratti (le fotografie) di questo straordinario Palazzo sono quelli dei padroni di casa o dei loro amici. I principini dei Medici che studiano con la mamma e con il loro insegnante, le principesssine vestite a festa, l’amico che era andato a trovarli dalla Danimarca oppure i bambini più piccoli, ancora neonati, avvolti nelle fasce, come si usava al tempo, quasi come se fossero mummie.
Camminando fra queste sale, per questi corridoi e concentrandosi per bene, ancora si possono sentire lo scalpiccio dei piedini e le voci dei bambini che hanno corso per questi corridoi. Si possono anche incontrare altri personaggi. Ad esempio, lo sapete che io una volta ho incontrato una mula? Sì, una mula! Una mula che era stata talmente brava ad aiutare gli operai che dovevano costruire il Palazzo che le hanno dedicato un monumento, il famoso Monumento alla Mula che si può ancora vedere nel cortile! Insomma, questa mula cercava la sala da bagno per farsi bella e io l’ho aiutata a trovarla! Non ci credete? Leggete la storia scaricando il pdf Io vi aspetto a Palazzo!