Firenze, la città del giglio, del Marzocco, della famiglia Medici. Firenze, la città bagnata dalle acque dell’Arno, bassissimo nei periodi di siccità, ma spaventosamente alto nei periodi in cui piove molto. Tanto alto da far paura a quelli che c’erano, quel 4 novembre 1966…
Firenze, la città della cupola che non si sa come mai, sta in piedi da più di cinquecento anni, quindi, guai a chi la tocca, non abbia a crollare proprio ora. Firenze, la città della ribollita, della pappa al pomodoro, del “lesso” a Natale e della panzanella in estate.
Firenze e l’Oltrarno, la parte della città più autentica, quella a cui si arriva attraversando uno dei ponti che ci portano “al di là”, dove sono i mercatini, le botteghe, gli antiquari.
Firenze e il mercato di San Lorenzo, dove si trova sempre un fiorentino “birbone” di quelli che ci provano a fare la cresta sul resto o a venderti una cosa per un’altra perché tanto “lll’è bona uguale” (è ugualmente un prodotto di qualità, anche se non quello desiderato).
E allora…per scoprire Firenze, MERITA farci un giro!
Per saperne di più…
Il percorso è adatto a chi non è mai stato a Firenze, ma anche a chi desidera vedere la propria città soffermandosi su luoghi consueti con uno sguardo diverso. Ci soffermeremo sugli aspetti più significativi della città e ne racconteremo la storia antica e recente.
A cominciare dalla Piazza di San Lorenzo, davanti alla Basilica, punto di partenza del nostro percorso. Qui, vi racconterò qualcosa della famiglia Medici. Ci troviamo, infatti, al centro del quartiere mediceo: qui è il primo Palazzo di famiglia e qui, proprio dentro la Basilica, tutti i Medici sono sepolti. Vi racconterò anche come mai la Basilica di San Lorenzo è priva di facciata.
Diverse chiese a Firenze lo sono state per tanto tempo, fino a che Firenze non divenne Capitale d’Italia e si decise che le Basiliche non finite non erano adatte a una Capitale e si cominciarono a costruire le facciate, ma non quella della Basilica di San Lorenzo.
Da San Lorenzo ci sposteremo verso il Duomo, maestoso, imponente, grande, enorme, sconfinato cantiere di efficientissimi e ricchissimi uomini del Medioevo, che pietra dopo pietra lentamente, ma inesorabilmente, hanno costruito la Cattedrale di Firenze. All’ombra della Cupola, vi racconterò di quel genio del Brunelleschi, che, in soli sedici anni, osteggiato da tutti, l’ha costruita, senza mai rivelare come volesse fare e come avesse poi fatto, perché troppo geloso della propria arte.
Da qui, passando per i vicoli medievali della città, raggiungeremo Piazza della Signoria. Vi presenterò i suoi “abitanti”. Da Cosimo I a cavallo al Nettuno; dal Marzocco alla copia del David di Michelangelo; fino al Perseo che continua a mostrare la testa di Medusa a chi passa vicino.
Attraversando il piazzale degli Uffizi, raggiungeremo il Ponte Vecchio, oggi sfavillante di ori e gioielli che si offrono ai turisti, luccicando dalle vetrine. Là dove ora l’oro abbaglia gli occhi dei passanti, un tempo erano le botteghe dei macellai, che vendevano carne, un prodotto utile ma molto meno nobile dell’oro. Quando Cosimo I dei Medici, decise che sopra Ponte Vecchio sarebbe passato il Corridoio progettato da Giorgio Vasari, un passaggio segreto che ogni giorno avrebbe condotto il Granduca dalla nuova residenza di Palazzo Pitti, al suo “ufficio”, Palazzo della Signoria (o, a questo punto, Vecchio) e viceversa, non volle più carne e sangue sotto i suoi piedi: cacciò i macellai e li sostituì con gli orafi, che avevano a che fare con l’oro, senz’altro meno maleodorante della carne.
Passando per via dei Guicciardini, raggiungeremo Palazzo Pitti, la reggia Medicea in città, la nostra piccola Versailles, per salutarci in Piazza Santo Spirito, dove potrò indicarvi ristoranti o caffè per una sosta rigenerante.